martedì 17 luglio 2007

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L’altro vantaggio importante della E810F a triodo è la resistenza interna molto bassa (poco superiore a 1Kohm), che si ha polarizzando generosamente, consentendo di spingere l'uscita con energia.
La E810F configurata a triodo e il trasformatore configurato 5K/600 ohm, forniscono un guadagno complessivo di circa 25 dB e questo è il punto debole.

Il gruppo (E810F / Tango NP-206 / RIAA LCR da 600 ohm) è ben assortito, con materiali ottimi sia per tipo che per qualità. Sicuramente rappresenta uno splendido esempio di come si può implementare un pilotaggio a trasformatore di una RIAA LCR bridged T.
Con un blocco del genere, è poi relativamente semplice completare un phono in grado di far appassire apparecchi dal costo spropositato. Anche se, per rendere sonicamente al massimo, questo gruppo deve lavorare con segnali ben più ampi.

Ricapitolando.
L’uso del trasformatore è particolarmente indicato per portare l’impedenza a 600 ohm.
Deve però essere di qualità stratosferica, perché non avrebbe senso pilotare una RIAA LCR con qualcosa non alla sua altezza e soprattutto perché in un phono ogni imperfezione viene ingigantita.
Resta il delicatissimo aspetto della riduzione di guadagno, che grava in maniera opprimente sulla strategia complessiva: nei phono il guadagno deve andare su, tanto su, ed in fretta, già c’è la RIAA che obbliga a un down di 20 dB, non è il caso di aggiungerne altri.

Infatti, se riconsideriamo per un attimo l’esempio precedente, ci accorgiamo che, sommando ai 25 dB di guadagno del primo stadio, la perdita di 20 dB della RIAA, usciamo da quest’ultima con un guadagno complessivo di 5 dB.
No buono.
Ci si presenterebbe allo stadio successivo con un segnale così flappo, da ritrovare gran parte dei problemi che si hanno nella progettazione del primo stadio.

Con una simile strategia, posto che si facesse progettare un phono con RIAA RC convenzionale ad uno con le palle, si rischia nel confronto di prendere la paga, nonostante l’uso di materiali migliori e molto più costosi.

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