martedì 17 luglio 2007

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Parlando di RIAA LCR bridged T, ricorre spesso quella di marca Tango, questo perchè negli anni passati è stata talmente apprezzata, da aver indotto altri costruttori a prenderla come riferimento.
Questo è un bene, perché, come già ho detto, la EQ-600P Tango è una RIAA che occhieggia la perfezione sia sul piano teorico che al banco di misura.
Ineluttabilmente, questa situazione positiva cela aspetti controversi, per delineare i quali occorre dar seguito al necessario itinerario riflessivo.

Un componente della massima qualità, sicuramente favorisce lo sviluppo di un buon progetto, ma sarà fondamentale la strategia con cui viene gestito, per ottenere il massimo dalle sue potenzialità.

Abbiamo visto che l’eclettico Thorsten, dimostrando abilità e feconda capacità interpretativa, ha escogitato uno schema decisamente originale.
Come già detto, stimo miglior resa con il pilotaggio a 600 ohm o minore, ma anche questa soluzione presenta aspetti delicati, ai fini di una progettazione che miri alla qualità musicale come unico imperativo.

Una soluzione classica di interfacciamento a 600 ohm è quella a trasformatore.
Vi sono vari schemi che implementano tale soluzione, ma per comodità prendiamo questo esempio che descrive una situazione alquanto ideale, che sintetizzo nel seguente schemino:




Nella precedente frase, l’uso del termine “ideale” si riferiva al trasformatore utilizzato:Tango NP206. Questo trasformatore è di grande qualità e riesce a svolgere il suo compito in maniera eccelsa.
È doveroso sottolineare questo particolare, perché non è affatto facile od economico, reperire un trasformatore all’altezza della situazione. Si tratta di un trasformatore SE e stiamo parlando del primo stadio si un preamplificatore phono, sbagliare componente in questa posizione, significa precludersi definitivamente l’ottenimento di buoni risultati.
Nell’ottica della strategia di utilizzo, non avrebbe senso far ricorso ad una RIAA LCR, se per farla lavorare creiamo una situazione che ne depauperi la qualità.
Tanto varrebbe usare una RIAA con componenti RC. Anche perché, sia ben chiaro, una RIAA passiva di tipo RC, implementata bene e con le giuste valvole a pilotarla, suona divinamente e viaggia velocissima.

Non ho grande esperienza d’utilizzo della E810F (in questo caso connessa a triodo), qualche test appena, ma direi che si tratta di una buona scelta.
A mio avviso il vantaggio più importante è l’elevato valore di transconduttanza, non solo per gli ovvi e fondamentali motivi di rumore, ma in riferimento mirato alla strategia di utilizzo della RIAA LCR di cui si sta parlando.
Infatti occorre considerare altri aspetti controversi in riferimento al trasformatore. Positivissimo il fatto che sia un SE, in questa posizione i problemi di histeresy sono rilevanti e un trasformatore col traferro è preferibile. Aiuta anche il fatto che non sia in Permalloy, ma si crea un nodo gordiano, avendo di contraltare minor sensibilità e velocità. Ed ecco che la sensibilità e velocità conferita dall’alto valore di transconduttanza della E810F, contribuisce all’ottimizzazione della strategia.

Ci sono altre considerazioni da fare… ma rimando ad un prossimo aggiornamento.


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